Giovanna Fileccia
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Giovanna Fileccia è l’inventrice di una nuova espressione artistica che lei stessa ha denominato Poesia Sculturata: opere tridimensionali che dal 2013 crea prendendo spunto dalle sue poesie. In questi anni si è affermata come poeta, scultrice, scrittrice, collaboratore giornalistico, blogger, drammaturgo, favolista, critico letterario, ideatrice e conduttrice di rubriche letterarie e di cultura e di laboratori pensanti e artistici, speaker radiofonico e presentatrice. Con le sue opere di Poesia Sculturata ha allestito molte mostre personali tra cui: a Ustica; a l’Arsenale della Marina Regia, ai Cantieri Culturali alla Zisa, al Palazzo delle Aquile, a Villa Trabia, a Spazio Almareni a Palermo; alla galleria d’arte Labirinti Ideali e presso la Biblioteca Comunale a Terrasini; al Castello La Grua Talamanca a Carini, e a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato a Cinisi. Oltre a occuparsi di Cucito Artistico, è socia ALAB, organizza incontri culturali e laboratori, redige prefazioni, recensisce e presenta libri di altri autori. È spesso invitata in convegni e nelle scuole per parlare della Poesia Sculturata, che richiama al rispetto dell’ambiente e al reimpiego dei materiali, nonché al rispetto della Terra.
La casa editrice Ed. Simposium ha pubblicato i suoi libri - Sillabe nel Vento (2012), La Giostra dorata del Ragno che tesse (2015), Marhanima, Testo poetico e opere tridimensionali di Poesia Sculturata (2017), Seta sul petto, per Alessandro che Di Mercurio aveva la forza e l’empatia (2020).
La Casa Editrice Scatole Parlanti-Alter Ego ha pubblicato la prima edizione del suo romanzo: “Oggetti in terapia” (2019) Collana Voci. Voce Narrante della VII edizione di Illustramente con la fiaba inedita “Aneris” che l’autrice ha scritto per l’occasione.
Responsabile del settore Biblioteche per l’ottava edizione di Illustramente. Ha partecipato a Il Maggio dei Libri e Libriamoci. Ha sottoscritto il Patto per la lettura con la città di Palermo. Giudice in concorsi letterari e artistici, negli anni ha ricevuto riconoscimenti e premi per i suoi testi sia poetici che di prosa.
Giornalisti, critici letterari ed esperti d’arte e di cultura, si sono occupati della sua scrittura e della sua Poesia Sculturata.
“La Bandella” di Fabio Martini
Aneris è una fiaba. Una fiaba di una scrittrice siciliana – fortemente siciliana, tanto da avere nel libro parti proprio in dialetto – impegnata su più fronti dal punto di vista artistico e una verve caratteriale vulcanica, dedita qui all’infanzia e quanto mai da sempre, al sociale. Aneris è un progetto che da libro diviene itinerante, quando l’autrice stessa, in spazi dedicati ai bambini e coadiuvata dalla presenza dal vivo delle sue opere, la troviamo animatrice essa stessa, e se vogliamo educatrice alla medesima fiaba qui narrata. Una fiaba articolata, che attraverso l’elemento della sirena, racconta l’evolversi nella crescita dell’essere umano, prima bimbo, poi bambino verso la preadolescenza e quindi l’adolescenza; dalla conchiglia familiare, alla libertà come elemento naturale di fuga al richiamo esterno, in quel desiderio altrettanto naturale del distacco dal grembo protettivo di casa e patria. Una volta fuori, la scoperta delle bellezze, ma anche delle tristezze del mondo. L’incontro dei barconi provenienti dalle coste libiche con il loro triste carico di sofferenze, sino alla scoperta degli abbandoni dell’uso delle plastiche in tutte le sue forme, dove proprio quel mare ne diventa ricettacolo in un neppur tanto celato inno al Mediterraneo – oltre che alla Sicilia come già detto – e la fiaba acquisisce quel suo corso didattico che le compete, diventando mito, nella sua espressione massima. Dicevamo richiami ai pericoli del mondo, perciò, ma uniti al ruolo naturale della comunità di provenienza, che malgrado tutti gli anatemi possibili, tenta, prova e riesce pare, a essere presente dove possibile, a protezione. L’inedito letterario, sempre sensibile a progetti dedicati ai bambini ed ai giovani, sia che essi siano partecipi o sia ad essi rivolto, è ancora una volta sul pezzo con la sua presenza editoriale. Giovanna Fileccia dal canto suo, non è sconosciuta al mondo dell’editoria, in quanto poetessa e scrittrice già in essere, oltre che – come dicevo sopra – artista a tutto tondo, ma qui, in questo caso, in veste inedita nel mondo dell’infanzia, in una sua prima esperienza in tal senso. Un libro importante per grafica e contenuti di questa sottocollana di Ethos Fabulae che già ha presentato altri autori nel passato piuttosto prossimo. Buona lettura a tutti e viva L’Inedito Letterario.
Introduzione dell’autrice
Le fiabe sono la via maestra per entrare in contatto con le emozioni dei bambini, un parco delle meraviglie tutto da scoprire attraverso le parole. Gianni Rodari credeva che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, potessero contribuire a educare la mente. Egli disse: “La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”.
Interagire coi piccoli crea una sinergia felice, una conca di positività da assorbire e da rilasciare nello spazio circostante. Il benessere che crea la fiaba narrata l’ho sperimentato a pieno con Aneris e con i laboratori Raccontami con te, come dire: portami nel tuo mondo piccola sirena e io ti porterò nel mio.
Adesso vi racconto come è nata Aneris piccola sirena ribelle: era un giorno di settembre del 2019 e il Direttore Artistico di Illustramente, Rosanna Maranto, mi propose di essere Voce Narrante della settima edizione del Festival, dedicato alla letteratura e all’illustrazione, che si sarebbe svolto a Palermo da lì a due mesi. Il Festival di Illustramente quell’anno avrebbe avuto il titolo Quando le sirene avevano le ali – Radici per volare e io avrei dovuto scrivere qualcosa sia in italiano che in siciliano che rimandasse alle tante leggende sulle sirene del Mediterraneo. Accettai volentieri e iniziai a volare con la fantasia e nel giro di qualche giorno immaginai una sirena minuscola quanto un granello di sabbia che viveva insieme al suo popolo, i Sirenedi, dentro una grande conchiglia. Ma Aneris voleva uscire da lì, così, quando venne il momento, io la seguii nel suo desiderio di libertà. Come Voce Narrante quell’anno, oltre che scrivere la fiaba, ne interpretai le parti in siciliano per i bambini delle scuole elementari palermitane a Palazzo Chiaramonte Steri.
Ad oggi con i laboratori Raccontami con te ho incontrato alunni e famiglie portandoli nel mondo di Aneris sia in presenza, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, che on line. Mi diverte molto interpretare la fiaba e lasciare che i bambini navighino tra le onde della fantasia dove la scrittura si incastra con la manualità.
Per illustrare la fiaba ho realizzato io stessa una serie di quadri con la stoffa che rappresentano alcuni passaggi della fiaba e illustrano ciò che Aneris vede. Per realizzarli mi sono rifatta alla mia idea, che è anche visione, di riciclo e di riutilizzo dei materiali di scarto. Da tempo ormai, porto avanti il seguente concetto: creare nel rispetto dell’ambiente.
Scrivere per i bambini mi fa ritornare bambina e mi fa vedere, sentire, il mondo in modo nuovo. Aneris mi ha condotto dentro le acque del Mediterraneo. Insieme abbiamo volteggiato e abbiamo esplorato. E voi lasciatevi condurre da questa sirena nata con il desiderio di esplorare il mondo marino. Lei canta una melodia che è fonte di armonia e di ricchezza: la libertà.