Claudio Benghi nasce a Castel Maggiore (Bo) nel 1947, si diploma e poi prosegue in modo autonomo il suo percorso pittorico. Nel 1985 è tra i fondatori del gruppo artistico “La Matita”, che condurrà per più di un decennio. Dal 1990 al 1996 collabora con alcune gallerie, tra cui Arstudio, Palma Arte e la francese Sandrelle, che gli permettono di realizzare molte mostre in Italia e all’estero: Francia, Svizzera, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Nel 1997 la galleria Biasutti di Torino, gli offre un’importante opportunità di lavoro per farsi conoscere su di un palcoscenico di grande qualità, pubblicando nel contempo suoi dipinti su riviste come “Arte”, il “Catalogo d’Arte Moderna della Mondadori”, “Arte Contemporanea Italiana” della De Agostini e facendolo entrare in contatto artistico con i migliori pittori figurativi. Con la galleria Alhambra realizza Percorsi sognati a cura di Tonino Bosica e la presentazione di Maria Augusta Baitello, mentre dal 2000 inizia anche a collaborare con Associazioni Culturali, presso le quali tiene corsi di disegno e di pittura. Nel 2002 incontra la “Della Rovere Arte” che gli organizza Fantasticarte e Stanze oniriche a cura di Nicola Micieli, come pure La fiaba sul palcoscenico presentata da Leo Strozzieri. Nel 2006 partecipa alla Rassegna Internazionale XXXIII Premio Sulmona e nel 2007 porta in mostra l’antologica Nel giardino della Regina curata da Giorgio Di Genova. Nel 2008 viene invitato dall’Associazione Culturale Castellum Vetus di Casoli di Atri, a condurre lo stage estivo di pittura, nell’ambito del Progetto Scuole Aperte. Sua è l’immagine di copertina del libro di Dino Dulcini Le radici dell’anima e della raccolta di poesie Visitazioni di Alberto Cappi, come sono sue le immagini di copertina della collana Vita emotiva e formazione a cura di Vanna Iori, della Franco Angeli Edizioni. Dal 2009 in poi vengono usati suoi dipinti per le brochure e le locandine di eventi realizzati presso l’Università Cattolica di Piacenza, dalla quale, in occasione di A tutto campus, viene invitato ad un appuntamento culturale dal titolo Il valore dell’arte nei processi formativi, dialogo con un pittore. Sempre nel 2009, con la presentazione di Maurizio Garuti, mette in mostra Disegni. Il suo nome con alcuni dipinti, compare nella “Storia dell’Arte Italiana del 900”, Generazione anni 40, a cura di Giorgio Di Genova, delle Edizioni Bora. Nel 2010 con la galleria Arianna Sartori realizza Paraventi e muri, mentre nel 2011 vengono pubblicati dalla medesima galleria, trentuno suoi disegni sull’Agenda Di segno in segno. Ancora un suo dipinto viene utilizzato per la copertina dei libri di Elisabetta Musi Invisibili sapienze e Educare all’incontro tra generazioni. Nella primavera del 2011 crea Storie di oruec, Del Paradiso, quest’ultima con la presentazione di Stefano Pronti e La fiaba della vita curata da Francesco Pasini. Partecipa inoltre, con Annibali, Benaglia, Braido e Romani, a Il coraggio di immaginare presentata da Maria Cristina Ricciardi. Sempre da questo anno e nei successivi, è Direttore Artistico della Biennale di pittura Città di Castel Maggiore. Nel 2013 realizza Carte parallele a cura di Roberto Dall’Olio e Matteo Bortolotti e vengono pubblicati trentuno suoi disegni inediti, ancora sull’Agenda Sartori Di segno in segno. Nel 2015, per assecondare il bisogno di esprimersi in un tempo più immediato e con tutte le declinazioni possibili delle emozioni che solo la parola scritta consente, pubblica Con una rosa in mano Poesie d’amore 1995-2015. Nel 2016 la Fondazione Rocca dei Bentivoglio gli organizza Dal segno alla figura con Angelo Gentile, a cura di Francesca Baboni e nel 2017, sempre con la presentazione di Francesca Baboni, porta in mostra Strade dell’immaginario, nell’ambito del Festival Internazionale Teatro Lab diretto da Daniele Franci. Sarà questa l’ultima mostra realizzata con opere figurative, appartenenti a quello che si può definire il suo “ Primo periodo”, perchè nel frattempo è intervenuto un cambiamento graduale ma continuo del suo sentire verso un nuovo genere di pittura, portato in mostra nel 2018 con Topografie sensibili, catalogo a cura di Pierluca Nardoni e con un testo di Maria Gioia Tavoni.
“La Bandella” di Fabio Martini
Questo è il secondo volume dedicato alle monografie artistiche. In questo parliamo del pittore Claudio Benghi. Claudio è un professionista della pittura e lo dimostrano la sua storia e gli attestati che negli anni ha unito al suo lavorare sul tema; pittorico intendo. Mi parlò di Benghi l’amico comune e critico, anche se lui non vuole essere chiamato così, Tonino Bosica, un tale appassionato che insomma, non chiamare critico sarebbe una eresia. Ebbene, il suo raccontarmi di autori contemporanei che potevano aiutarci per avere soggetti per copertine al top, che potessero divenire fiori all’occhiello della nostra piccola editrice. Da lì il passo fu breve e altrettanto la telefonata proprio con Benghi, fu veloce e pratica: “Vorrei un suo dipinto per una copertina, che ne dice?” E lui grossomodo rispose: “Come no…” e fu così che cominciammo a darci del tu e noi dell’Inedito ampliare questo rapporto tra due mondi che parrebbero lontani mille miglia e che invece sono lì, uno attaccato all’altro, con quella voglia matta di incontrarsi. E lo dimostra anche il nostro, che all’interno della monografia, inserisce poesie e racconti oltre che critiche e attestati di stima professionale da parte di importanti figure del settore. Allora doveva proprio essere così. Nasce in questo modo questa seconda monografia che va dal diretto al trasversale. Qui si parla di un pittore prima di tutto e poi si parla dell’uomo pittore, dell’uomo che quasi si vorrebbe incontrare con le sportine della spesa in mano all’uscita del supermercato e proprio lì arrivargli sotto e disturbarlo – nel suo caso parrebbe infatti – domandargli della vita, del suo quotidiano e del suo pensiero oltre la pittura. E ho detto disturbare perché il nostro, è inutile dirlo, è persona riservata e per tirargli fuori le cose c’è voluto del bel bello. Ma siamo qui anche questa volta, arrivati, finalmente. L’opera seconda, per noi dell’Inedito letterario, quindi è dedicata ad un pittore speciale di cui non so dare, da neofita della pittura, critica o connotazione o tecnica, ma l’idea è chiara da parte della nostra editrice: tutti coloro che attraverso i loro soggetti ci abbiano concesso di avere le più belle copertine che avremmo mai potuto avere, siano essi pittori, fotografi o vignettisti, avranno diritto ad una monografia in una collana tutta per loro, dal nome “Ethos Arte”. Una operazione editoriale nata con la prima pubblicazione dedicata a Maria Micozzi, ora a Claudio Benghi, e stiamo già lavorando per le future. Buona lettura a tutti.